IL FESTIVAL
Leggere, scrivere, parlare, ascoltare, giocare: tutto questo appartiene al mondo delle parole. E a questo mondo, è dedicato il festival ‘Le parole, I giorni’, un appuntamento annuale avviato nel 2008 a Poggibonsi diretto da Stefano Bartezzaghi e Maria Perosino.
Tre giorni fatti di incontri, giochi, laboratori, spettacoli pensati per tutti. E con tutti, perché molte sono le iniziative in cui da pubblico ci si può trasformare in protagonisti. Partecipando ai giochi o ascoltando le voci di chi le parole le ha studiate, usate, amate. Portandole in primo piano: sia questo la scena di un teatro o la pagina di un libro.
Insomma un festival per tutti, di tutti, con tutti.
Parole chiare e pensieri nascosti: questo il titolo scelto per la terza edizione del festival. Sarà dunque l’inganno, la bugia, la menzogna a fare da filo conduttore agli incontri e spettacoli che per tre giorni si avvicenderanno. Capita che talvolta i tranelli siano nascosti nelle pagine della storie e nelle immagini che le accompagnano, come ci racconteranno due grandi esperti di falsificazione, Errico Buonanno e Michele Smargiassi. Mentre sarà Mario Lavagetto a raccontarci cosa capita ai Pierini della letteratura e delle fiabe che gridano al lupo al lupo. In altri casi sono le parole stesse a essere ingannevoli: lo sa bene chi le parole le usa e le smonta, come Stefano Bartezzaghi, impegnato in un duetto con Anna Bonaiuto, e lo sa chi non smette, divertendo e divertendosi, di studiare le insidie della grammatica e della lingua italiana, cercando di salvare parole e tempi verbali.
Ma lo sa anche chi ha a che fare con loro per ben più drammatiche ragioni, come il magistrato Michele Prestipino che ha risolto un macabro codice, quello dei “pizzini’ con cui comunicava Provenzano. E le Parole d’onore, che d’onore non sono, della mafia, sono anche l’oggetto di uno spettacolo teatrale scritto da Attilio Bolzoni. Infine la scienza, oasi protetta della verità o capace anche lei di ingannare e ingannarsi? Complice di questa scelta una mostra dedicata a Pinocchio così come negli anni l’ha disegnato, letto e interpretato un grande arista contemporaneo, Lorenzo Mattotti, allestita negli spazi attigui a quelli in cui si svolge il festival. E Pinocchio non solo potremo guardarlo, ma anche ascoltarlo in un dialogo recitato tra Massimo Arcangeli, linguista, e Lucia Poli, attrice. Infine una grande novità. Da quest’anno il festival è anche il festival dei bambini. Una serie di laboratori, progettati proprio per loro, li faranno giocare con le parole, impastandole, disegnandole, colorandole. L’ingresso a queste attività è severamente vietato agli adulti non accompagnati. E ancora: le parole, si sa, cambiano, accompagnano le nostre vite e ad esse si adattano. Per questo continua il premio Parole d’autore, un riconoscimento a chi più di altri è stato capace di farsi interprete della vitalità che percorre l’universo delle parole.
IL CONCORSO
Sembra una poesia ma è un libro
Per l’edizione 2010 di “Le parole, i giorni - Parole chiare e pensieri nascosti”, la Poesia dorsale propone il concorso “Sembra una poesia ma è un libro” abbinato alla mostra di dieci opere esposte presso la Sala Quadri del Palazzo Municipale di Poggibonsi (Piazza Cavour, 2).
Sono poesie dorsali con una doppia lettura. Infatti, “raccontano” la trama di un libro famoso - classico o best seller - o la rievocano, o contengono “parole” chiave del titolo.
Ad esempio, nel caso della poesia dorsale riportata qui di seguito, la storia del libro “Jules e Jim” di Henri-Pierre Roché è “ricostruita” da questi versi:
Mi ricordo, sì io mi ricordo/
noi tre, gli anomali/
indivisibili legami d’amore./
Quando cadrà la pioggia tornerò fra le braccia sue.